In località “Maddalene”, appena a nord della città di Vicenza, in quella che nel passato era uno dei villaggi fuori le mura che rientravano nel frazionamento che la Repubblica Serenissima aveva operato nel Vicentino, potete trovare il Bosco Urbano delle Maddalene.
Nell’alto Medioevo il luogo era un bosco selvaggio alternato ad acquitrini impraticabili ma già un piccolo convento con annessa chiesetta era abitato da Maddalene pentite fattesi monache. Ecco giustificato il nome che ancora oggi identifica la località, raggiunta deviando alla rotatoria della Pasubio per Strada delle Maddalene. Potete fare una camminata partendo dal parcheggio della nuova parrocchiale, imboccando il percorso ciclo-pedonabile: è la Strada del Trozzo. Essa fiancheggia il ricreato Bosco delle Maddalene che mostra la diversità delle alberature tra un bosco montano e uno urbano: non conifere ma pioppi, ontani, salici e querce.
Seguendo la carrareccia si raggiungono le sorgenti della Seriola; il luogo, molto amato dai Vicentini, è saturo di una bellezza primitiva. Tra il folto del bosco, dei ruscelletti confluiscono in una pozza limpidissima dove l’acqua “sobbolle” disegnando in superficie cerchi cristallini; nelle zone dove la luminosità è più intensa cresce il Sedano d’acqua di un verde lucido e brillante. Una fonte zampilla un getto copioso, in una delle ultime sopravvissute tracce delle antiche foreste planiziali che ricoprivano il territorio prima delle bonifiche.
Questo bosco fa parte dell’Associazione Forestale di Pianura.