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Aggiornamenti da Bosco San Lio

Evento a Bosco San Lio, ottobre 2025

Ottobre 2025 – Aggiornamenti da Bosco San Lio

Quest’anno ci siamo concentrati sull’aumento della capacità del suolo di trattenere acqua. Smottando alcune aree, abbiamo creato conche naturali in grado di raccogliere e conservare l’acqua piovana, distribuendola poi alle piante circostanti. Abbiamo anche realizzato bacini e solchi in discesa per massimizzare la disponibilità idrica durante la stagione estiva, imitandone i processi naturali.

 

Un bosco che cresce

Grazie a queste strategie, il territorio, prima completamente abbandonato, sta lentamente tornando a vita. Bosco San Lio è oggi un’area forestale ricca di biodiversità, con specie diverse che convivono tra loro e con le colture agricole circostanti, consolidando il suolo e preparando il terreno per le future generazioni di alberi.

 

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Novembre 2024 – Aggiornamenti da Bosco San Lio

Il Bosco San Lio si trova in una delle aree più colpite dalla siccità negli ultimi anni. Per affrontare questa sfida, utilizziamo strumenti innovativi come il Water Box, che rilascia acqua gradualmente per sostenere le giovani piante. Monitoriamo costantemente il progetto, tra segnali positivi e difficoltà. Alcune specie, come pino, cipresso, lentisco e ginestra dell’Etna, stanno dimostrando una grande resilienza. Inoltre, le aree con vegetazione preesistente favoriscono la crescita delle nuove piantine, grazie a migliori condizioni di temperatura e umidità.

 

Rigenerazione e resilienza in Sicilia

Bosco San Lio, nel comune di Carlentini, in provincia di Siracusa, immersi tra le vallate dominate dal monte Etna e da coltivazioni di agrumi e ulivi, sta proseguendo il progetto di riforestazione che punta a rigenerare un territorio un tempo dedicato alla coltivazione della mandorla. In questa zona della Sicilia, la siccità è diventata un problema sempre più urgente, manifestando gli effetti concreti della crisi climatica in corso.

 

Tecnologia e natura per affrontare la siccità

Per far fronte alla carenza d’acqua, stiamo utilizzando un prezioso strumento: il Waterbox. Questo innovativo serbatoio, che contiene 20-25 litri d’acqua, viene posizionato attorno a ciascuna piantina per rilasciare gradualmente l’acqua necessaria durante le prime fasi di attecchimento. Il Waterbox raccoglie anche l’acqua piovana, permettendo alle radici di svilupparsi in profondità e migliorando così la capacità della pianta di sopravvivere alla siccità prolungata.

 

Adattamento e apprendimento dalla natura

Durante il monitoraggio delle piante, sono emersi segnali positivi che ci guidano verso un approccio sempre più adattivo. Alcune specie, come il pino, il cipresso, il terebinto, il lentisco, l’olivastro e la ginestra dell’Etna, hanno dimostrato una maggiore resistenza alle condizioni estreme, crescendo con successo nonostante la siccità. Inoltre, abbiamo osservato che le piante situate in prossimità della vegetazione preesistente, che fornisce ombra naturale al suolo, resistono meglio grazie a temperature più basse e a un livello di umidità più favorevole.

 

La lotta contro gli incendi rurali

Un’altra sfida significativa per Bosco San Lio è rappresentata dagli incendi rurali, particolarmente intensi durante i mesi estivi. Per mitigare questo rischio, è stato instaurato un accordo con un allevatore locale che, durante l’estate, porta le proprie vacche al pascolo in un’area delimitata. Gli animali si nutrono della vegetazione erbacea e degli arbusti secchi, riducendo così il combustibile superficiale e limitando la velocità di propagazione degli incendi.

 

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Novembre 2023 – Aggiornamenti da Bosco San Lio

Nel cuore della Sicilia, vicino a Carlentini, continua il progetto di riforestazione di WOWnature. Su versanti scoscesi e rocciosi, privi di vegetazione, stiamo piantando specie autoctone e da frutto tipiche della zona, come carrubo, lentisco, mirto e alcune querce, tra cui la quercia da sughero, resistente agli incendi.

 

Piante che attecchiscono nel terreno difficile

Le giovani piante stanno attecchendo bene: le radici si approfondiscono e si ancorano al terreno roccioso, resistendo alle estati siccitose e calde tipiche della zona.

 

Waterbox e gestione dell’acqua

Per supportare la crescita iniziale, utilizziamo le Waterbox, contenitori circolari che immagazzinano acqua e la rilasciano gradualmente alle radici, limitando l’evapotraspirazione del suolo. Dopo 2-3 anni, quando le piante sono solide, le Waterbox vengono rimosse.

 

Un bosco che prende forma

Il bilancio del progetto è molto positivo: le piante crescono in sicurezza e il bosco comincia a trasformare un territorio difficile in un nuovo ecosistema rigoglioso.

 

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