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Regali sostenibili? Questo Natale regala un albero

Lo sapevi che il Natale è il periodo dell'anno in cui le emissioni che produciamo, quelle legate agli acquisti compulsivi natalizi, raggiungono il loro picco? Adottare un albero è il regalo più sostenibile che puoi fare.

L’impatto ambientale del Natale

 

Tranquilli, non vi stiamo dicendo che non dovete festeggiare il Natale e non vogliamo farvi sentire in colpa; pensiamo piuttosto che sia doveroso informare e rendere consapevoli le persone sull’impatto ambientale di queste festività e, dove possibile, tentare di compensare le emissioni limitando i consumi, modificando le nostre abitudini, magari adottando o regalando un albero in una delle nostre foreste.

Dovete sapere che durante il Natale emettiamo il 6% dell’anidride carbonica che ognuno di noi produce annualmente: circa 650 chili di CO2 a testa nel periodo compresa fra il 24 e il 26 dicembre ma aumenta sempre più perché, con l’aumentare della popolazione mondiale e della classe media, sempre più persone celebrano il Natale adottando un “modello consumistico”. Un altro aspetto significativo è quello dei trasporti, che portano il vostro regalo in qualsiasi parte del mondo vogliate: sono milioni i chilometri macinati per raggiungere i familiari per le feste, con un conseguente consumo di oltre 50kg di CO2a testa.

Lo sappiamo che non è facile da digerire ma ogni regalo ha un impatto ambientale rilevante anche in relazione al tipo di merce. Ogni vestito, ogni maglietta, ogni capo di abbigliamento utilizza decine di litri d’acqua e metri quadrati di terreno; la produzione della componentistica elettronica dei regali di Natale determina l’emissione di oltre mezzo milione di tonnellate di gas serra. Si stima che ogni anno vengano spesi circa quattro miliardi in regali non desiderati, soltanto nel Regno Unito, equivalenti a quasi cinque milioni di tonnellate di CO2. Insieme a quelli che si saranno rotti, circa il 40% dei giocattoli regalati a Natale saranno gettati entro marzo.

 

Questo Natale regala un albero e proteggi una foresta

 

E allora, ora che sei consapevole di quale sia l’impatto ambientale del Natale, che cosa ne pensi di compensare in parte le tue emissioni regalando un albero? L’albero è la metafora del cambiamento climatico ma anche una delle soluzioni per combattere la crisi climatica e mitigare gli effetti dell’inquinamento; crescere una foresta significa diventare responsabili del Pianeta, costruendo tutti insieme un mondo migliore, più giusto, in equilibrio con le foreste, la natura e gli ecosistemi.

Scopri in basso le foreste in cui puoi adottare.

 

Bosco Pizzotto

 

Non solo spettatore degli eventi storici ma anche di quelli naturali, il Bosco Pizzotto è stato colpito da  uno dei più gravi eventi climatici degli ultimi decenni, la Tempesta Vaia, che la notte tra il 28 e il 29 ottobre del 2018 ha cambiato per sempre il paesaggio di molte vallate e foreste alpine. Questo bosco, come molti altri, poco ha potuto fare per  resistere alle fortissime raffiche di vento di Vaia, che ha letteralmente sradicato centinaia di alberi, prevalentemente abeti. La dominanza dell’abete rosso e la scarsa presenza di rinnovazione sono tra le caratteristiche del bosco che è stato schiantato e che possono essere migliorate.

 

Il Parco di San Colombano

 

Il Parco San Colombano si estende su una superficie di circa 730 ettari nel comune di Suzzara, nella golena prospiciente gli abitati di Riva e Tabellano. L’area ospita vasti boschi ripariali di recente realizzazione, pioppeti, seminativi, saliceti spontanei, sabbioni, zone umide in corrispondenza di vecchie cave di argilla e “bugni”,caratteristici specchi d’acqua originati dalla rottura di un argine in occasione di eventi di piena.

 

Bosco Fontaniva

 

A Fontaniva sta nascendo un nuovo bosco per i residenti, i turisti, gli appassionati di natura e gli sportivi: il Bosco Fontaniva. Il progetto del nuovo prevede di piantare solamente specie autoctone come l’acero campestre, il pioppo, la quercia, il tiglio, l’olmo, ma anche arbusti come la frangola, il prugnolo, la sanguinella, il ligustrello e molti altri che andranno a formare una vera e propria food forest: l’obiettivo è quello di raggiungere il più alto tasso di biodiversità possibile, condizione fondamentale per avere un bosco sano, bello ma soprattutto funzionale  per la comunità e per la fauna.

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