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10 libri da leggere per immergersi nella natura anche da casa

In queste settimane abbiamo bisogno di tornare, almeno con l’immaginazione, a osservare e camminare per boschi e foreste. Possiamo farlo con i libri.

Mai come in questo periodo la lettura può venire in soccorso per superare queste giornate, che spesso sembrano lunghissime. È vero, ci mancano i nostri boschi preferiti, ci manca immergerci in quei luoghi che ci fanno stare bene. Ecco allora che i libri ci possono aiutare a far lavorare la nostra immaginazione, la nostra fantasia e perché no, i nostri ricordi. Un modo per vivere la Forèstasi® anche in casa, ricreando quel senso di benessere che le foreste ci trasmettono. Abbiamo così pensato di realizzare una breve lista di titoli che andrebbero letti o riletti per godere delle sensazioni che solo boschi e foreste riescono a regalarci. 

 

Tutti i libri da leggere dedicati agli alberi

Apriamo questa mini rassegna con “La Grande Foresta. Storia dei boschi dell’Altopiano di Asiago” di Daniele Zovi. In questo volume l’autore racconta i boschi altopianesi partendo dall’ultima glaciazione di oltre diecimila anni fa, attraversando gli ultimi due secoli e soffermandosi sulle devastazioni della prima guerra mondiale. Nelle pagine del libro l’ex guardia forestale raccoglie alcune brevi storie personali di compaesani, tocca argomenti che vanno dagli usi civici ai funghi, dall’esbosco alle distillerie, delineando una chiara e completa situazione dello stato attuale dei boschi dell’altopiano. “Qui, forse più che altrove, la caparbietà dei montanari, il loro amore per il bosco, i sacrifici di generazioni di donne e di uomini hanno ricostruito e preservato una foresta che ora ci accoglie, ci protegge e ci offre molte opportunità di lavoro”, scrive Zovi nell’introduzione.

Uno dei classici che non dovrebbe mancare nella vostra biblioteca è “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono. Un breve racconto che racconta la storia di un pastore che, piano piano, nel corso degli anni e in solitaria, arriva a piantare oltre 10 mila querce in Provenza. Un incontro quasi onirico tra l’autore e Elzéard Bouffier, che racconta di come l’uomo sia stato capace di ritrovare quel rapporto con la natura ormai perduto.

Un classico della letteratura italiana è certamente “Il barone rampante” di Italo Calvino. Il libro racconta la storia di Cosimo Piovasco che, dopo un litigio col padre, decide di salire sulle chiome degli alberi e di non scendere per alcun motivo. La storia si snoda sviluppando il rapporto col fratello minore Biagio, che lo osserva dal basso e racconta la sua storia fino ad un finale… inaspettato.

Tra i libri di avventure che preferiamo e che vi abbiamo anche suggerito nelle nostre pagine social, c’è sicuramente “Pellegrinaggio al Tinker Creek” di Annie Dillard, un romanzo che racconta la storia dell’autrice che decide di ritirarsi nelle Blue Ridge Mountains in Virginia per studiare da vicino la natura. Durante il viaggio sviluppa un profondo attaccamento con tutto ciò che l’ambiente le offre, in momenti di profonda riflessione filosofica, che fanno crescere dal punto di vista spirituale la protagonista e anche il lettore che sfoglia queste pagine.

Un altro classico che sicuramente molti di voi hanno letto è “Walden ovvero vita nei boschi” di Henry Thoreau. Anche in questo caso si racconta la scelta di abbandonare la civiltà per ritirarsi nella natura, nei boschi. E riscoprire un rapporto perduto, con sé stessi e l’ambiente che ci circonda. Il primo manuale di resilienza, un manifesto all’ecologia, al pacifismo e alla non-violenza.

Un altro titolo che parla di introspezione è “La via del bosco” di Long Litt Woon. L’antropologa malese racconta, attraverso l’elaborazione di un lutto, il percorso personale che l’ha portata a superare il dolore attraverso un rinnovato rapporto con la natura. Un libro che racconta la profondità umana di una donna che ha saputo trasformare una passione in ancora di salvezza.

In “Giona delle sequoie. Viaggio tra i giganti rossi del Nord America”Tiziano Fratus racconta il suo viaggio nel continente delle sequoie, la Sequoia Belt, dove i giganti rossi sfrecciano verso il cielo. Durante questa sorta di pellegrinaggio Fratus ha avuto il tempo anche per rinominare alcuni grandi alberi fra i quali una sequoia nel Lost Grove, un esemplare spettacolare con un’enorme fessura alla base, un gigantesco ventre legnoso: Big Mother Bear, la Grande Madre Orsa.

Di recente pubblicazione è il testo di Luca Doninelli “L’imitazione di una foglia che cade”, un viaggio esistenziale e filosofico che inizia grazie ad una foglia di acero. “Con questo libro ho cercato di dire come il tempo agisce in noi e come noi dobbiamo ‘difenderci’ dal tempo, perché tutto tende a sparpagliare la nostra vita e a dividerla in pezzetti, come ben dice Pirandello, però io credo che rimetterla insieme, presentarci per tutto quello che siamo agli altri, in quello che facciamo nel lavoro e nella vita, sia una cosa giusta”, scrive l’autore.

Concludiamo la nostra rassegna con un saggio “La resilienza del bosco”, scritto da Giorgio Vacchiano. Un libro dove il ricercatore racconta la capacità di adattamento di boschi e foreste, una naturale resilienza acquisita grazie a milioni di anni di lenta evoluzione. E del rapporto tra gli alberi e gli uomini, “siamo in relazione con ogni loro elemento. Che ne siamo consapevoli o meno, noi siamo una loro causa e un loro effetto”, scrive l’autore.

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