

Come si misura quanta co2 assorbe una foresta
Come misurare la carbon capture delle foreste
Le foreste svolgono un ruolo fondamentale nel contrastare i cambiamenti climatici assorbendo CO2 dall’atmosfera. Ma come si misura esattamente quanto carbonio viene sequestrato dagli alberi? Esistono diversi metodi, che variano in base alla precisione e alla complessità. Oggi ti spiegheremo come misuriamo l’assorbimento di CO2 nelle foreste dove operiamo, utilizzando una metodologia scientifica.
Metodi per misurare l’assorbimento di CO2: i diversi tier
Per calcolare l’assorbimento di CO2, l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) propone tre livelli di accuratezza, detti tier.
- Tier 1: Metodo semplice, che si basa su dati nazionali generali e offre una stima meno accurata.
- Tier 2: Un livello intermedio che utilizza dati più specifici.
- Tier 3: Il metodo più complesso, che offre le stime più precise grazie a dati raccolti direttamente nelle foreste studiate.
Noi di WOWnature adottiamo preferibilmente il tier 3, che ci permette di ottenere stime precise e affidabili, fondamentali per le nostre operazioni di miglioramento forestale.
Il nostro metodo in 3 fasi: desk, campo, desk
Il processo di misurazione dell’assorbimento di CO2 avviene in più fasi: una prima fase in ufficio, una seconda fase in campo, e infine una fase di analisi dei dati.
Conclusione
Dopo aver ottenuto i dati per il nostro campione, li estendiamo a tutta la foresta, ottenendo così una stima accurata dell’assorbimento di CO2 complessivo della foresta. Questo è il metodo che utilizziamo per calcolare l’assorbimento di CO2 delle foreste in cui operiamo. Sebbene ci siano altri aspetti da considerare, come il carbonio immagazzinato nel suolo, abbiamo voluto offrirti un assaggio del nostro processo scientifico. Come disse George Box, “tutti i modelli sono sbagliati, ma alcuni sono utili”. I nostri modelli ci aiutano a capire, misurare e migliorare l’impatto positivo delle foreste sul clima.
Prima fase: in ufficio
Il nostro lavoro inizia in ufficio, dove utilizziamo software GIS (Geographic Information System) per generare punti GPS casuali all’interno della foresta da analizzare. Questi punti rappresentano l’area che andremo a misurare sul campo. È fondamentale generare un numero sufficiente di punti per avere un campione rappresentativo della foresta.

Seconda fase: in campo
La fase più emozionante! Armati di GPS, ci rechiamo nei punti generati e delimitiamo un’area circolare di 530 m² per ogni punto. All’interno di questa area, raccogliamo dati su ogni albero: specie, diametro del tronco, e altezza.
- Diametro: Misurato all’altezza del petto con un cavalletto dendrometrico.
- Altezza: Calcolata con un ipsometro, che sfrutta principi di trigonometria.
Questi dati vengono annotati per ogni singolo albero presente nell’area.

Terza fase: analisi dei dati in ufficio
Rientrati in ufficio, i dati raccolti vengono analizzati. A partire dalle informazioni su diametro e altezza, calcoliamo il volume di ciascun albero. Successivamente, con apposite formule e fattori di conversione (ad esempio il BCEF per la biomassa) trasformiamo il volume in massa di carbonio.
Da biomassa a CO2: Non tutta la massa degli alberi è composta da carbonio. Utilizzando un fattore di conversione specifico per ogni specie, riusciamo a determinare quanta parte della biomassa è effettivamente carbonio e, di conseguenza, quanto CO2 è stato assorbito.

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