Progetto Padova O2: aggiornamenti dai boschi urbani di Padova
Come stanno le piantine che avete adottato nei boschi urbani di Padova per il progetto Padova O2? Maggio è il mese in cui vengono svolte alcune manutenzioni molto importanti per questi piccoli polmoni verdi nella città di Padova. Abbiamo fatto un giro per documentare i lavori che sono stati eseguiti e verificare come stanno crescendo le piantine.
- La manutenzione nei boschi del progetto Padova O2
Il mese di maggio 2022 segna l’inizio della stagione di manutenzione dei boschi urbani che fanno parte del progetto Padova O2. Il progetto, iniziato nel 2018 con l’identificazione a Padova delle aree che potevano ospitare nuovi boschi urbani, è culminato nel febbraio 2020 con l’impianto di 8.835 alberi e 165 arbusti per un totale di 9.000 nuove piante messe a dimora nel periodo 2019 – 2020: voluto fortemente dall’amministrazione comunale di Padova è stato uno dei primi progetti italiani di lotta alla crisi climatica che ha visto la creazione di nuove foreste urbane in modalità partecipata pubblico/privato.
I boschi urbani, esattamente come le foreste, devono essere mantenuti e gestiti in maniera efficiente e responsabile: il piano delle manutenzioni, già approvato per i primi anni perché sono i più intensi dal punto di vista della manutenzione, prevede infatti interventi periodici per garantire la loro corretta crescita.
Il piano prevede queste attività:
- – Sfalcio dell’erba: lavori con scadenze annuali commisurati all’accrescimento erbaceo e quindi alla piovosità stagionale. Il primo intervento di sfalcio, previsto per maggio, può essere ritardato per favorire la completa fioritura primaverile erbacea con funzioni mellifere.
- – Rimozione malerbe al colletto: intervento da eseguire tra maggio e giugno di ogni anno ma solo nei primissimi anni di vita.
- – Rimpinguo fallanze: reimpianto delle specie che nel corso del primo anno hanno dimostrato un maggiore vigore e resistenza al singolo sito.
- – Irrigazioni di soccorso: da eseguire tra maggio e luglio a bisogno ogni due settimane in caso di assenza di precipitazioni.
- – Rimozione del telo pacciamante: rimosso entro i 5 anni su 100% della superficie salvo singoli tratti dove per ragioni di scarso accrescimento della componente arborea non si decida di posticipare ulteriormente.
- – Pannelli informativi: se danneggiati da vento ed intemperie e/o vandalizzati vanno ristampati e sostituiti.
Spesso molte persone ci fanno domande sul perché piantiamo in un certo modo e come scegliamo le nostre piantine.
A questo link puoi trovare un approfondimento sulla scelta delle piantine; cliccando qui, invece, puoi approfondire le tecniche di impianto in città.
Durante i nostri sopralluoghi nei boschi urbani abbiamo potuto constatare come tutti i lavori siano stati portati avanti e nessun pannello è stato vandalizzato oppure rovinato, segno che il progetto sta andando avanti alla grande e che i residenti sono contenti di come stanno crescendo i boschi a pochi metri dalle loro case.
Come stanno i boschi urbani di Padova O2?
“Stanno ‘na crema” come direbbero a Roma: ovvero, stanno benissimo. Gli sfalci eseguiti a regola d’arte e la rimozione delle malerbe dal colletto – le cosiddette piante infestanti – durante questi primi 3 anni hanno permesso alle piantine di superare una delle fasi più difficili del loro ciclo di vita: sono proprio le malerbe che vanno a danneggiare le piantine entrando in competizione con esse o parassitizzandole. Infatti, le giovani piantine e le infestanti sono in concorrenza per la radiazione solare, l’acqua, i nutrienti e quest’ultime si alimentano a danno dei futuri alberi: ridurre la loro densità è quindi fondamentale per la crescita delle piantine.
Guarda la gallery con le foto raccolte durante i sopralluoghi in tutti i boschi urbani del progetto Padova O2.
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