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Mediterraneo: hotspot del cambiamento climatico

Mediterraneo hotspot dei cambiamenti climatici
Il Mediterraneo si sta riscaldando più velocemente della media globale, con effetti che colpiscono duramente sia l’ambiente sia la nostra vita quotidiana. La regione del mar Mediterraneo è una zona fortemente colpita dal cambiamento climatica con ondate di calore, siccità, innalzamento del livello del mare e perdita di biodiversità. Nel nuovo video di YouTube scopriamo perché il Mediterraneo è un hotspot climatico, quali rischi dobbiamo affrontare e cosa possiamo fare per proteggerlo.

Che cosa significa hotspot climatico

Secondo l’IPCC, il bacino del Mediterraneo è un’area ad alta esposizione e vulnerabilità agli effetti del cambiamento climatico. Significa che qui il riscaldamento globale procede più rapidamente e i suoi impatti sono più gravi rispetto ad altre regioni.

 

Gli studi mostrano che:

– l’agricoltura, la pesca e il turismo saranno tra i settori economici più colpiti;
– le zone costiere subiranno innalzamento del livello del mare, erosione e inondazioni;
– diminuisce la disponibilità di acqua dolce per consumo umano, irrigazione e produzione di energia idroelettrica;
– aumenta il rischio di desertificazione e il numero di incendi boschivi potrebbe più che raddoppiare;
– molte aree protette ricche di biodiversità rischiano di scomparire.

Eventi estremi sempre più frequenti e più intensi

Gli eventi estremi – come ad esempio le ondate di calore, la siccità o le tempeste violente – non sono una novità nella storia climatica, ma il cambiamento climatico li rende più frequenti e intensi.

Un esempio recente è la siccità del 2022, che ha prosciugato il Po e, secondo Coldiretti, ha causato danni all’agricoltura per circa 2 miliardi di euro.

Le ondate di calore, invece, hanno un impatto diretto sulla salute. In Europa, nel 2022 si stima siano avvenute 60.000 decessi legate alle temperature estreme, di cui 18.000 solo in Italia.

 

Anche nel 2025, tra il 23 giugno e il 2 luglio, in 12 grandi città europee si sono registrati 2.300 decessi attribuibili al caldo estremo.

Negli ultimi dieci anni, a livello globale, abbiamo registrato i valori di temperatura più alti di sempre. Tuttavia, secondo uno studio del Mediterranean Experts on Climate Change, nel Mediterraneo la situazione è ancora più critica. Il riscaldamento medio regionale supererà del 20% la media globale su base annua e del 50% in estate.

Quando il caldo innesca altri disastri

L’aumento delle temperature non agisce da solo, infatti, può amplificare altri problemi ambientali.

Un caso molto noto è la tempesta Vaia del 2018: venti oltre i 200 km/h hanno devastato le foreste del Nord-Est italiano, principalmente nella zona delle Dolomiti. Negli anni successivi, le estati calde e siccitose hanno favorito la proliferazione del bostrico, un insetto che ha danneggiato ulteriormente le aree già colpite.

Cosa possiamo fare? Mitigazione e adattamento

Per affrontare il cambiamento climatico dobbiamo agire su due fronti.

1- Mitigazione
Ridurre le emissioni di gas serra, agendo alla radice del problema. Significa, ad esempio, conoscere la propria impronta di carbonio e adottare scelte quotidiane a basse emissioni.


2- Adattamento

Prepararci agli impatti già in atto, migliorando la gestione delle risorse idriche, riducendo gli sprechi, aumentando le aree verdi urbane e progettando città più vivibili durante le ondate di calore.

Difendere un patrimonio comune

Proteggere la zona del Mediterraneo significa salvaguardare la nostra economia, la biodiversità e la qualità della vita delle persone che vi abitano.

La sfida è complessa, ma possiamo contribuire chiedendo azioni concrete a istituzioni, aziende e amministrazioni, e sostenendo progetti ambientali locali.

Mediterraneo hotspot climatico: guarda il video completo

Vuoi capire meglio perché il Mediterraneo è un hotspot climatico e come possiamo agire? Guarda il nostro video “Mediterraneo: hotspot del cambiamento climatico” su YouTube analizziamo dati ed esempi concreti per capire meglio cosa sta accadendo e perché agire ora è così importante.

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