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Qual è il ruolo degli alberi con l’acqua?

L’acqua è una risorsa vitale, ma può diventare pericolosa quando il territorio non riesce a gestirla. Il 4 novembre 1966 Firenze ne è stato un tragico esempio: l’Arno straripò, sommergendo la città e mostrando quanto sia fragile il nostro rapporto con l’acqua. Oggi, con il cambiamento climatico, eventi simili sono sempre più frequenti. Ma gli alberi possono fare la differenza: non solo producono ossigeno e assorbono CO2, ma agiscono come veri sistemi naturali di gestione dell’acqua. Nel nostro video “Qual è il ruolo degli alberi con l’acqua?” scopriamo come boschi e foreste proteggono il territorio e le comunità.

Il rischio idrogeologico

Quello che accadde a Firenze non fu un episodio isolato, ma il simbolo di una fragilità diffusa in gran parte d’Italia. Montagne giovani e instabili, fiumi veloci e piogge concentrate in poche ore rendono il nostro Paese uno dei più esposti in Europa al rischio idrogeologico. Quando a questi fattori naturali si sommano urbanizzazione e gestione del suolo inefficace, l’acqua non viene assorbita dal terreno e può trasformarsi in frane e alluvioni.

 

Eventi recenti, come l’alluvione in Emilia-Romagna del 2023, hanno dimostrato quanto questa vulnerabilità sia reale: 23 fiumi esondati, 41 comuni colpiti e migliaia di sfollati. Con il cambiamento climatico, piogge intense e improvvise e periodi di siccità rendono i terreni sempre più fragili, aumentando il rischio per le persone e per le infrastrutture.

Il ruolo degli alberi

La prima reazione spesso è costruire dighe e argini, ma la natura ha già sviluppato una soluzione: gli alberi. Un bosco agisce come un sistema idraulico naturale: le radici stabilizzano i pendii e riducono il rischio di frane, il terreno ricco di materia organica assorbe l’acqua piovana, e le chiome rallentano le gocce che cadono dal cielo.

Un ettaro di terreno boscoso può infiltrare fino a 400mm di precipitazioni, trattenendo l’acqua e rilasciandola gradualmente nei fiumi e nelle falde. Questo processo protegge i territori dagli allagamenti e mantiene regolari i flussi d’acqua. Gli alberi offrono così servizi ecosistemici concreti, che vanno dalla protezione dal rischio idrogeologico alla qualità dell’aria e alla biodiversità.

Il progetto Colline Toscane

A Casciano Terme, in provincia di Pisa, il progetto Colline Toscane sta trasformando un’area abbandonata in un ecosistema resiliente. Qui vengono piantati alberi autoctoni – querce, aceri, frassini e ontani – scelti per rafforzare il suolo, aumentare la biodiversità e migliorare la gestione dell’acqua.

L’intervento non riguarda solo l’impianto di nuovi alberi: i boschi contribuiscono a regolare il flusso del torrente Fine e a prevenire sedimenti e piene improvvise. Gli habitat si arricchiscono, offrendo rifugio a uccelli, anfibi e insetti, mentre le comunità locali beneficiano di un paesaggio più sicuro e accogliente. Agire a monte, rispetto al bacino idrografico dell’Arno, è fondamentale per prevenire piene improvvise.

Non solo acqua

Gli alberi non proteggono solo dai rischi idrogeologici. Creano corridoi ecologici, migliorano la qualità dell’aria, catturano polveri sottili e rendono il territorio più attraente per il turismo. In Toscana, piantare alberi significa anche ricucire il legame tra persone e natura, trasformando l’acqua da minaccia a risorsa condivisa.

Vuoi sostenere questo progetto?

Con il progetto Colline Toscane costruiamo un’alleanza tra natura e comunità: un bosco che protegge territorio, acqua e biodiversità. Anche tu puoi partecipare: adotta o regala un albero e vieni a piantarlo durante i nostri eventi.

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